Carmelo Bene (1937-2002)

Carmelo Pompilio Realino Antonio Bene nasce a Campi Salentina, in provincia di Lecce, l'1 settembre 1937. Chi lo ha conosciuto da piccolo lo descrive come un ragazzo taciturno, probabilmente educato con eccessiva rigidità, e forse proprio per questo teso a manifestare la propria prorompente espressività in maniera rivoluzionaria, dirompente, assolutamente fuori dagli schemi. Tutte cose che, naturalmente, verranno alla luce soprattutto con il suo straordinario teatro, anzi, con la totale reinvenzione che Bene ha fatto del teatro. Per citare le sue stesse parole: "Il problema è che l'io affiora, per quanto noi vogliamo schiacciarlo, comprimerlo. Ma finalmente, prima o poi, questa piccola volontà andrà smarrita. Come dico sempre: il grande teatro deve essere buio e deserto". Dopo i primi studi classici presso un collegio di gesuiti, si iscrive nel 1957 all'Accademia di Arte Drammatica, un'esperienza che, a partire dal solo anno successivo, abbandona convinto della sua "inutilità", e già da questo episodio è possibile intravedere l'incompatibilità fra l'idea classica di teatro, di rappresentazione, e la "destrutturazione" che di questa idea Bene portato avanti; un'operazione culturale che avrebbe fatto strame appunto dell'idea stessa di recitazione, messa in scena, rappresentazione e addirittura "testo". Il debutto di questo grande genio è datato 1959, come protagonista del Caligola di Albert Camus andato in scena a Roma. Poco dopo riesce a diventare regista di se stesso, iniziando in questo modo l'opera di manipolazione e di straniamento di alcuni classici immortali. L'attore le ha talvolta chiamate "variazioni". Sono di questi anni numerosi spettacoli come Lo strano caso del dottor Jekill e del signor Hyde, Gregorio, Pinocchio, Salomè, Amleto, Il rosa e il nero. Nel 1965 si cimenta anche come scrittore, producendo il paradossale testo Nostra signora dei Turchi, edito dalla casa editrice Sugar. L'anno dopo, il romanzo viene adattato e messo in scena al teatro Beat '62. Comincia negli stessi anni la sua parentesi cinematografica, prima come attore nel film di Pasolini Edipo Re, poi come regista del film Nostra signora dei Turchi, ancora una volta tratto da quel suo primo romanzo. Il film vince il premio speciale della giuria a Venezia e rimane un caso unico nell'ambito della sperimentazione cinematografica. In seguito, gira ancora due film Capricci (1969) e Don Giovanni (1970), mentre del 1972 è L'occhio mancante, libro edito da Feltrinelli e rivolto polemicamente ai suoi critici. Con Salomè (1972) e Un Amleto in meno (1973) si chiude la sua esperienza cinematografica, ripresa solo nel 1979 con l'Otello, girato per la televisione e montato solo in tempi recenti. Torna al teatro con La cena delle beffe (1974), con S.A.D.E. (1974) e poi ancora con Amleto (1975). Seguono numerose opere, ma molto rilevante è la sua cosiddetta "svolta concertistica", rappresentata in prima istanza da Manfred (1980), un lavoro basato sull'omonimo poema sinfonico di Schumann. Ottimi i successi di pubblico e critica. Nel 1981 dalla Torre degli Asinelli a Bologna recita la Lectura Dantis, poi negli anni '80 Pinocchio (1981), Adelchi (1984), Hommelette for Hamlet (1987), Lorenzaccio (1989) e L'Achilleide N. 1 e N. 2 (1989-1990). Nel 1983 pubblica, presso Longanesi, l'autobiografia Sono apparso alla Madonna. Nel 1988 venne chiamato a dirigere la Biennale Teatro, ma i segni di stanchezza artistica e personale cominciavano oramai, pesantemente, a farsi sentire: la sua direzione venne giudicata costosa e inconcludente, un vero fallimento. Oltretutto, durante il periodo della sua Biennale Bene cominciò ad avere i primi, seri problemi di salute: a Parigi, fu colto dal primo infarto, dopo il quale ricominciò tranquillamente a fumare due pacchetti di Gitanes al giorno. Tornato a Venezia Bene scrisse al presidente Paolo Portoghesi chiedendo cinque miliardi ed ottenendone due e mezzo. Partirono poi le denunce da una parte e dall´altra ed arrivarono i sequestri e le udienze. Bene fu condannato a due anni con la condizionale. Gli attacchi cardiaci divennero più frequenti e per questo dovette farsi applicare quattro by-pass: ciò nonostante continuava a fumare e a bere whisky e Dom Pérignon. Molti lo ricorderanno, in questo periodo, come protagonista provocatore di talk show televisivi. Nel 1995 uscì la sua opera “omnia” nella collana dei Classici Bompiani e nel 2000 fu pubblicato il poemetto l mal de’ fiori. Dopo qualche giorno di coma, Carmelo Bene morì  il 16 marzo 2002, nella sua casa romana di Via Aventina, all’età di 64 anni.

 

Arthur Rimbaud in un disegno di  Paul Verlaine (1872)
Arthur Rimbaud in un disegno di Paul Verlaine (1872)


Prima edizione di "Una Stagione all'Inferno" (1873). Ed. Poot & C.
Prima edizione di "Una Stagione all'Inferno" (1873). Ed. Poot & C.


Rimbaud diciassettenne ritratto da Henri-Fantin Latour (1872)
Rimbaud diciassettenne ritratto da Henri-Fantin Latour (1872)
R. alla prima comunione (1866)
R. alla prima comunione (1866)
Rimbaud in Africa (1883)
Rimbaud in Africa (1883)